Perché è così. Sta tutto in quei puntini.
Sei anni fa apre a Gonnesa, in piazza Asquer numero nove, una piccola libreria indipendente, con tavoli, sedie e una credenza in stile antico.
E tu attraversi la porta a vetri scorrevole che quando si chiude, ti lascia il mondo dietro le spalle e ti immerge nello scenario che segue.
Musica jazz che arriva da lontano e questa ragazza, Eleonora, che vende libri e mentre te li racconta con gli occhi che le si animano, ti puoi metter comoda e scegliere cosa sorseggiare tra una selezione di miscele di tè e infusi, caffè e coraggio.
E non te ne vuoi più andare. Ma tanto poi ci torni.
Ci torni così tanto che diventa una stanza di casa.
Una volta in una grande libreria fuori città in cui mi trovavo per caso, chiesi al libraio: “Buongiorno, avete Peter Pan di James Matthew Barrie?”
Sguardo stranito.
Attesi.
“Non saprei.”
“…”
“Guardi, c’è questo.”
E mi propinò un quadernetto con immagini tratte dai cartoni animati Disney.
La sera stessa, tornai immediatamente nella stanza di casa a Gonnesa, con il cuore sollevato di trovare Peter, Wendy, Campanellino e Eleonora.
Si dice sempre che una casa sia specchio di chi la abita.
Vero.
Storytelling è Eleonora.
Con il suo amore per “gli autori decomposti” e le novità di rilievo.
Ma non soltanto.
Se la penso per un attimo vuota, la libreria, non ci riesco.
Immediatamente, ci vedo tutte le persone che in questi anni l’hanno vissuta.
Incredibilmente ma non troppo, ci sono cose che nascono da un’unica gemma di energia.
Così, il 23 marzo 2016 apre Storytelling e un mese dopo, il 22 Aprile, comincia la Fiera del libro di Argonautilus.
E quando sopra a tutto si ha l’urgenza di stare dentro la bellezza, di diffonderla facendo cultura, non si può che dare vita a un sodalizio che compie esattamente la stessa età.
Alla Storytelling abbiamo presentato autori, editori e geologi. Abbiamo festeggiato Natale, compleanni, e Stati d’animo. Abbiamo letto poesie, imbucato sogni. Abbiamo viaggiato stando fermi; con gli occhi chiusi abbiamo ascoltato musica dal giradischi e con gli occhi aperti ballato musica irlandese.
Ci siamo travestiti per la notte di Halloween, abbiamo mangiato e bevuto.
Abbiamo giocato.
Ci siamo raccontati storie.
Abbiamo visto bambine e bambini ascoltare e poi crescere.
Abbiamo scritto.
Abbiamo trovato amici e amiche.
Che quando li trovi una volta, ritrovarli è come il pranzo della domenica dai nonni.
Abbiamo preso bonariamente in giro l’ordine folle di Eleonora; le abbiamo spostato i tavoli e le sedie di mezzo centimetro quando non guardava, per poi ritrovarli esattamente nella loro posizione, quella giusta per lei.
L’abbiamo trascinata via per le trasferte in Sardegna e al Salone internazionale del libro a Torino.
In valigia, i libri, e la voglia di riportare indietro una ricchezza che non si conta.
Tre anni fa, Ele, ha deciso di accogliere anche il gruppo di lettura dell’ArgoCircolo letterario.
E oggi, con il mondo che vortica, ci ritroviamo ancora seduti lì, in cerchio a raccontarci quello che di diverso abbiamo letto nello stesso libro.
E chi se ne frega di tutto il resto, per una volta.
Ma a chi vogliamo darla a bere. Siamo tutt’altro che estraniati.
Noi ci siamo. Siamo la resistenza.
Siamo quella rete di appoggio reciproco che serve a trattenere, a sostenere, per non vacillare.
E lo facciamo sorridendo. Perché non c’è niente di più serio.
Buon compleanno Storytelling e grazie, Ele.
@ErikaCarta