Gli antichi Egizi dovevano aspettarsi un aldilà denso di impegni. Migliaia di anni fa dipinsero grandi bellissimi occhi all’esterno dei loro sarcofagi, per continuare vedere che cosa succedeva nel mondo. Ma alcuni esponenti della nobiltà della città di Asyut nell’Alto Egitto avevano addirittura tabelle dettagliate sui movimenti delle stelle, dipinti all’interno – e non all’esterno – del sarcofago. Sembrerebbe trattarsi di tabelle orarie o veri e proprio fogli di calcolo dedicati al percorso celeste di alcune specifiche stelle, dalla levata eliaca al tramonto oltre l’orizzonte. E per essere tabelle orarie, erano anche bellissime.
Gli studiosi hanno creduto a lungo che questo tipo di carte stellari rappresentasse una forma molto antica di orologio, in grado di segnare il tempo anche in assenza di sole, cosa che poteva essere molto importante per lo svolgimento di rituali e pratiche religiose notturni. Ma Sarah Symons della McMaster University in Ontario ritiene più probabile che queste tabelle orarie rappresentino in realtà una sorta di mappa destinata ai defunti per consentire loro di navigare nel cielo, dove avrebbero vissuto per sempre come stelle, dopo la morte. Le sue conclusioni sono basate su anni di ricerche in antiche credenze egizie, approfondite indagini sulle 27 carte stellari conosciute e su molti altri frammenti sparsi per il mondo e sull’utilizzo di un software in grado di ricreare il cielo notturno così come si presentava oltre 4000 anni fa, sopra le terre del Nilo. La Symons e la sua co-autrice Elizabeth Tasker della Hokkaido University in Giappone descrivono il lavoro nel numero di ottobre di Scientific American.
L’esistenza di mappe stellare presso gli antichi egizi è nota da decenni, come Symons e Tasker scrivono nel loro articolo “Le stelle dei morti“. Ma le studiose richiamano l’attenzione sui particolari. Una tavola completa “è divisa in quarti da una striscia orizzontale e una verticale. La striscia orizzontale contiene un verso tratto da un testo religioso che dedica un’offerta a un certo numero di divinità egizie, mentre la striscia verticale contiene quattro raffigurazioni pittoriche delle stesse divinità”.
Lungo la parte superiore della tavola, si trova rappresentato l’antico calendario civile egiziano, in cui il mese era composto da 3 settimane di 10 giorni, con 12 mesi da 30 giorni per totali 360 giorni. I 5 giorni rimanenti alla fine dell’anno venivano inseriti in una colonna specifica, alla fine della tavola.
Ogni colonna di nomi delle stelle (scritti in geroglifico) era composta da 12 righe, con ogni cella che indicava il sorgere (o forse il tramontare) di una particolare stella sopra l’orizzonte.
All’esame dettagliato, la magia di queste tavole si anima ed è come trovarsi di fronte a un autentico programma di navigazione celeste, dipinto sul legno millenni or sono.
Con il permesso speciale della Museo dell’Università di Tubinga, in Germania, la seguente galleria fotografica mostra una delle tavole stellari stella meglio conservate dell’antico Egitto, proveniente dalla tomba di Idy di Asyut.
Fonte originale:
http://www.scientificamerican.com/article/surprising-new-finds-from-ancient-egyptian-star-charts-slide-show1/
15.09.2015