Costruire coscienza, ricostruendo storia.

Quando un incontro non è solo un incontro letterario, si nota subito perché l’aria sembra fermarsi. Ascolto, concentrazione e attenzione sono papabili e sfociano in un’attiva e sentita partecipazione fatta di domande, dubbi, curiosità che lasciano soddisfazione ma anche voglia di parlarne ancora.
È quello che è successo ieri all’incontro con l’autore sardo Gianmichele Lisai: appuntamento della Fiera Off, a cura dell’associazione Argonautilus, ospitato nell’Auditorium della Caserma Allievi Carabinieri Trieste, di Iglesias.
A introdurre l’evento, il Comandante Caserma Allievi Carabinieri Trieste Colonnello Antonio Minutoli, il quale interverrà Domenica 22 Aprile 2018, nella giornata di apertura della Fiera del Libro di Iglesias, presso il Teatro Electra, Piazza Pichi, insieme all’autore stesso.
Si parla di Sardegna, terra alla quale Gianmichele Lisai si avvicina da ogni angolazione con studi e ricerche che mirano a raccontarla in tutti i suoi aspetti.
Prendendo spunto da “I delitti della Sardegna” e “Sardegna giallo e nera”, editi da Newton Compton, l’autore intervistato dalla scrittrice Eleonora Carta,  parla di criminalità sarda, e l’argomento principe diventano i sequestri di persona messi in atto dall’Anonima Sarda. Si analizzano sia le vicende di vittime come il piccolo Farouk Kassam o Giorgio Calissoni, sia quelle del banditismo citando personaggi come Matteo Boe e Graziano Mesina.
Sono parole rivolte a oltre duecento allievi carabinieri, che, terminata la presentazione, hanno partecipato con interesse e consapevolezza, ponendo domande mirate che hanno permesso all’autore di approfondire alcune delle questioni già discusse. Si è parlato quindi delle strategie messe in atto dalle forze dell’ordine in quegli anni, come la legge sul blocco dei beni; del conflitto a fuoco di “Sa Janna Bassa” nel territorio di Oliena, che vide protagonista il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Bitti, Enrico Barisone; di “Barbagia rossa” e del Movimento Armato Sardo ispirato dall’ideologia di Giangiacomo Feltrinelli. A questo proposito, a seguito della domanda di un allievo carabiniere, l’autore legge una citazione di Francesco Masala: “Era secondo me un’immagine completamente sbagliata (quella di Feltrinelli, n.d.a.) sulla situazione prerivoluzionaria dell’isola che vedeva nel pastore un potenziale guerrigliero. Dissi a Feltrinelli che la Sardegna voleva liberarsi da sola con i suoi strumenti e i suoi metodi senza bisogno di acculturazioni terroristiche. In fondo, gli precisai, lui era un capitalista milanese e i banditi sardi, (Mesina compreso), così cari a lui, non erano affatto dei guerriglieri, semmai dei neocapitalisti. Cioè degli espropriatori sardi che volevano accumulare soldi”.

Un applauso scrosciante ha messo il punto alle parole lette e raccontate, lasciando spazio a quelle cantate dal coro di Iglesias diretto da Paolo Autelitano: un’occasione per i tanti allievi Carabinieri di conoscere o riscoprire i canti della tradizione sarda, tra cui l’inno stesso del coro “Forza Paris”.

©Erika Carta

Rispondi