“L’anelito di pace unisce il cuore alla mente. L’esercizio della pace rende coerenti. L’ottenimento della pace dona la VITA”.

Ho comprato questo librino che si intitola “Ho preso il vento con una corda. 108 sentenze”, nella prima giornata della Fiera del libro di Iglesias 2025. 

E ogni notte lo apro a caso prima di andare a dormire per trovarmi dentro una di queste sentenze. 

Anche se, come di consueto, sono le cose dei libri che trovano me. 

Di vento, in queste giornate, ne è soffiato spesso… a scompigliare capelli, scombinare pensieri e sollevare fragilità.

Fino a quando si è trasformato in un anelito di pace.

Davvero capace di unire cuore e mente, che se esercitato rende coerenti, che quando ci riusciamo, allora diventa VITA.

Ecco.

Chi mi conosce, ormai dal 22 al 25 Aprile può vedermi impegnata, stanca, divertita, distratta, magari arrabbiata o in lacrime ma sa che io sono felice. 

E quando finisce c’è un buco a forma di Fiera, che si vede anche da fuori. 

“Ciao, sono triste.”

“Ti stavo aspettando. Giorni intensi e pieni di emozioni?”

“Di vita. Come la vorrei sempre”.

Ma poi… se fosse, resterebbe così speciale? 

Una boccata d’aria soffia e risveglia tutte le cellule in un solo attimo.

Quello che rimane dopo… è il suo effetto.

Vorrei dire che il focus group per la comunicazione culturale e il turismo, forse per la prima volta in dieci anni evento dentro la Fiera dedicato anche allo staff di Argonautilus, mi ha aperto gli occhi ma la verità è che me li ha soltanto tenuti aperti sulla direzione cui il mio sguardo è rivolto credo da… SEMPRE. 

Le persone. 

I loro bisogni.

Le relazioni emozionali. 

E a collegare tutto ciò, le storie, i luoghi, come e quando si raccontano.

L’attenzione verso il momento giusto.

I ragazzi e le ragazze che insieme a noi quest’anno si sono occupati di raccontare la Fiera del libro di Iglesias attraverso gli schermi di smartphone e computer, hanno chiesto agli organizzatori, agli ospiti e al pubblico una parola per descriverla. 

Il risultato è per me sorpresa e insieme conferma. 

CREATIVITÀ.

RESISTENZA.

COMUNICAZIONE.

ACCOGLIENZA.

EMOZIONI.

CONFRONTO.

MERAVIGLIA.

ALLEGRIA.

CONNESSIONE.

AMICIZIA.

CERTEZZA.

CASA.

Tutti concetti, appunto, legati non al prodotto ma a chi dietro, dentro e intorno al prodotto sta.

Lo scambio, che nei giorni della Fiera si intensifica, mi permette ogni volta di raccogliere riflessioni tanto preziose da rimanere accese come fari a illuminare una via che non sempre è chiara e limpida.

Di errori, anche se sono passati dieci anni ne facciamo ancora. E meno male. 

Il 21 aprile, in una serata di Pasquetta dal tempo incerto, abbiamo inaugurato la mostra: “La stanza delle necessità – 10 anni con Argonautilus”, cercando di raccontare cosa ha significato per noi questo tempo, come lo abbiamo vissuto. 

Sono così orgogliosa di trovarci a specchio dentro le fotografie che segnano visivamente la strada che abbiamo percorso dal km 0 della prima Fiera del Libro di Iglesias nel 2016 a oggi.

Mi rende felice sapere per certo che la restituzione di tutto quello che teniamo tra le nostre mani sia sempre arrivato alle persone giuste, come lo avevamo pensato.

Nessun uomo, nessuna donna è un’isola e noi qui, dentro Argonautilus le isole le facciamo diventare ponti, le uniamo, niure, dentro un libro.

Ognuno di noi è cresciuto vertiginosamente, a riguardare indietro. Chi era piccolo ma anche chi già era grande.

E ho capito una cosa, in un modo totalmente inaspettato, che peraltro in tanti altri momenti mi è passata per la testa ma senza mai concretizzarsi nella sua pienezza, fino a qualche giorno fa.

La bellezza vera è imperfetta.

E questa rivelazione mi ha riempito il cuore di pace e mi ha permesso di essere quella che sono, che sono diventata e che ancora vorrei diventare. 

Anche oggi ho colto giunchi per costruire un cesto di consapevolezza.

Con Argonautilus e la Fiera del Libro di Iglesias, dieci anni fa, ho trovato la chiave di volta che “ha cambiato l’architettura del mio cuore”. 

Erika Carta